Riscoprire antiche passioni e tornare a studiare aiuta a uscire dalla depressione e a restare in forma. Lo dimostrano gli studi internazionali. La dottoressa Monica Agostoni ci spiega perché è importante tornare sui banchi di scuola
Riscoprire la passione per la musica, il desiderio di approfondire lo studio delle scienze o della storia. Lasciarsi ammaliare dalla bellezza di un’opera d’arte o dalla riscoperta di ciò che si pensava di aver totalmente dimenticato. Anche per gli anziani c’è la possibilità di tornare sui banchi di scuola. Le università per la terza età sono molto diffuse in Italia e trovarle è molto semplice, basta cliccare su un motore di ricerca il nome del luogo in cui si abita e la dicitura “Università della terza età o del tempo libero”.“Parteciparvi costituisce un’esperienza importante da più punti di vista" spiega la dottoressa Monica Agostoni, geriatra, gerontologa e responsabile della R.S.A. (Residenza sanitaria assisrenziale) dell’Auxologico di Milano. "Innanzitutto, utilizzare il cervello per apprendere nuove nozioni o approfondire quelle già acquisite aiuta la mente a restare in forma. È il cosiddetto Brain Fitness che facilita la funzionalità delle cellule neuronali e stimola i circuiti cognitivi, ritardando così nel tempo l’insorgenza di eventuali patologie dell’anziano come la demenza senile o l’Alzheimer”.
2014-04-10
Riscoprire antiche passioni e tornare a studiare aiuta a uscire dalla depressione e a restare in forma. Lo dimostrano gli studi internazionali. La dottoressa Monica Agostoni ci spiega perché è importante tornare sui banchi di scuola
Riscoprire la passione per la musica, il desiderio di approfondire lo studio delle scienze o della storia. Lasciarsi ammaliare dalla bellezza di un’opera d’arte o dalla riscoperta di ciò che si pensava di aver totalmente dimenticato. Anche per gli anziani c’è la possibilità di tornare sui banchi di scuola. Le università per la terza età sono molto diffuse in Italia e trovarle è molto semplice, basta cliccare su un motore di ricerca il nome del luogo in cui si abita e la dicitura “Università della terza età o del tempo libero”.“Parteciparvi costituisce un’esperienza importante da più punti di vista" spiega la dottoressa Monica Agostoni, geriatra, gerontologa e responsabile della R.S.A. (Residenza sanitaria assisrenziale) dell’Auxologico di Milano. "Innanzitutto, utilizzare il cervello per apprendere nuove nozioni o approfondire quelle già acquisite aiuta la mente a restare in forma. È il cosiddetto Brain Fitness che facilita la funzionalità delle cellule neuronali e stimola i circuiti cognitivi, ritardando così nel tempo l’insorgenza di eventuali patologie dell’anziano come la demenza senile o l’Alzheimer”.
Dottoressa è necessario scegliere discipline particolari?
“No l’importante è che la materia scelta appassioni. Qualunque stimolo al ragionamento è utile. Non ci sono argomenti o materie che funzionano meglio di altre. La regola è ciò che interessa. La molla del piacere è fondamentale perché di per sé facilita la comprensione e aiuta il cervello a mettersi in moto"
Quali vantaggi comporta l’iscrizione a un corso di questo tipo?
“Permette all’anziano di socializzare, di estendere la propria rete di conoscenze e amicizie. Spesso, con l’andare degli anni ci si trova soli. I figli sono occupati con la propria nuova famiglia e il lavoro, alcuni amici coetanei sono deceduti o malati, altri sono, a loro volta, occupati nella gestione dei nipoti. E la mancanza di relazioni sociali può essere veramente deleteria per l’anziano che, trovandosi solo sarà, più portato, per esempio, alla depressione. Quindi, frequentare un corso all’università della terza età previene l’isolamento e “costringe” l’anziano autosufficiente a muoversi, a uscire di casa. È questo un altro fattore importante e di grande aiuto per chi non è più giovanissimo. Uscire, camminare è salubre da tutti i punti di vista. Fa bene al fisico e all’umore”.
E per chi, invece, ha qualche difficoltà ad uscire di casa?
“In quel caso si può stimolare la mente coltivando le proprie passioni di un tempo o cimentandosi in nuovi interessi. Dalla lettura all’attività enigmistica e, perché no, anche all’utilizzo del computer. Un corso di informatizzazione di base da seguire anche a domicilio potrebbe essere stimolante, utile e, al tempo stesso, divertente per chi non è più giovanissimo. Potrebbe essere, ad esempio, un modo per comunicare con i nipoti lontani...”
E che l’informatica possa costituire un ottimo esercizio di brain fitness lo conferma anche un recente studio dell'Università della California pubblicato sull'American Journal of Geriatric Psychiatry. La ricerca ha dimostrato che chi usa regolarmente un software per allenare il cervello sul proprio pc riporta significativi miglioramenti della memoria e anche delle competenze linguistiche. L'indagine è stata condotta su un gruppo di sessantanove partecipanti non affetti da demenza con un'età media di ottantadue anni. Partecipanti che sono stati invitati ad allenare la mente con gli oltre quattrocento esercizi di memoria a breve e lungo termine, lingua, elaborazione visuo-spaziale, ragionamento, problem solving e capacità di calcolo del programma. Delle 69 persone coinvolte, le 52 sottoposte ad un periodo di sei mesi con almeno quaranta sessioni di venti minuti trascorse a giocare con il software hanno mostrato notevoli miglioramenti sia nelle funzionalità della memoria sia nelle abilità linguistiche.Questa ricerca è solo una delle tante che mette in rilievo il successo dell’utilizzo della tecnologia informatica per migliorare le prestazioni cognitive.
La Comunità Scientifica Internazionale ha ormai avallato l’efficacia del training cognitivo computerizzato per l’incremento delle capacità cognitive utili come prevenzione anti-ageing e indispensabili nelle svariate situazioni in cui si presentano alterazioni intellettive, come il morbo di Alzheimer, le demenze senili di diversa natura e i deficit cognitivi di bambini e adolescenti che soffrono di svariate patologie. Il concetto di “esercizio mentale” si basa sul presupposto che, attraverso una serie di esercizi ripetuti, si possano migliorare le proprie prestazioni mentali, analogamente a quanto avviene per il sistema motorio grazie all’esercizio sportivo.