I media e la pubblicità dovrebbero parlare sempre in modo positivo della terza età. Diffondere opinioni positive sull'invecchiamento ha, infatti, dei riflessi sulla qualità della vita degli anziani e li mette a riparo da disturbi come ansia, stress e depressione. A raccomandare uno stile “più gentile” e rispettoso quando si parla di terza età è uno studio di Yale pubblicato su Social Science & Medicine. I ricercatori hanno dimostrato che se gli anziani sono messi in condizione di avere un giudizio più positivo sulla fase della vita che stanno sperimentando sono più sereni e soffrono meno anche a livello psichico.
I media e la pubblicità dovrebbero parlare sempre in modo positivo della terza età. Diffondere opinioni positive sull'invecchiamento ha, infatti, dei riflessi sulla qualità della vita degli anziani e li mette a riparo da disturbi come ansia, stress e depressione. A raccomandare uno stile “più gentile” e rispettoso quando si parla di terza età è uno studio di Yale pubblicato su Social Science & Medicine. I ricercatori hanno dimostrato che se gli anziani sono messi in condizione di avere un giudizio più positivo sulla fase della vita che stanno sperimentando sono più sereni e soffrono meno anche a livello psichico.
Lo studio è stato condotto su 2.000 pensionati delle forze armate americani: veterani ex combattenti e personale amministrativo. Si tratta di soggetti ad alto rischio, soprattutto di disturbo post-traumatico, condizione correlata ad esperienze psicologiche forti come quelle subite in guerra. Ne è risultato che gli anziani che hanno un giudizio positivo sulla terza età rischiano meno, solo il 2%, di soffrire di disturbi psicologici, contro il 19% di quelli che, invece, sono predisposti negativamente. Per questo, anche le opinioni sulla terza età “che sono presenti nei media – dicono gli autori-, nella pubblicità e nelle conversazioni di tutti i giorni potrebbero avere benefici per la salute mentale”.
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