Tutto ciò che conta è sapere come usarlo
Nell'epoca del 2.0 rimanere in contatto con il resto del mondo è molto semplice: tutto ciò che serve è una connessione a internet e saperla utilizzare. Insegnandolo anche agli anziani è addirittura possibile migliorare la loro qualità di vita. A svelarlo è un progetto europeo coordinato dai ricercatori dell'Università di Exeter (Regno Unito), secondo cui mostrando agli anziani come utilizzare computer e connessione al web per comunicare con amici e parenti è possibile migliora il loro benessere psicofisico.
Tutto ciò che conta è sapere come usarlo
Nell'epoca del 2.0 rimanere in contatto con il resto del mondo è molto semplice: tutto ciò che serve è una connessione a internet e saperla utilizzare. Insegnandolo anche agli anziani è addirittura possibile migliorare la loro qualità di vita. A svelarlo è un progetto europeo coordinato dai ricercatori dell'Università di Exeter (Regno Unito), secondo cui mostrando agli anziani come utilizzare computer e connessione al web per comunicare con amici e parenti è possibile migliora il loro benessere psicofisico.
Lo studio ha previsto che gli anziani coinvolti ricevessero un computer adatto alle loro esigenze e fossero istruiti su come utilizzarlo. Proprio queste istruzioni sono risultate l'elemento chiave per far sì che gli anziani iniziassero ad apprezzare la possibilità di utilizzare mezzi di comunicazione più moderni con cui non erano abituati ad interfacciarsi. In particolare, chi ha iniziato ad utilizzarli si è affidato soprattutto a Skype e posta elettronica per tenersi in contatto con amici e parenti. I risvolti dell'uso di internet come strumento di comunicazione sono andati però oltre la possibilità di rimanere socialmente connessi. Gli anziani che hanno sperimentato questa possibilità hanno infatti anche aumentato la fiducia nelle loro capacità, il loro senso di identità personale e le loro capacità cognitive. Il risultato indiretto di questi effetti sono una migliore salute psicologica e un maggior benessere.
Come spiega Thomas Morton, responsabile del progetto all'Università di Exeter, “gli esseri umani sono animali sociali e non c'è da stupirsi se tendiamo a stare meglio quando possiamo rimanere in contatto con altre persone”. Che questa possibilità possa anche migliorare la salute psicofisica è invece meno scontato. “Questo studio – sottolinea Morton – dimostra quanto la tecnologia possa essere uno strumento utile per consentire di rimanere socialmente connessi e quanto aiutare gli anziani delle nostre comunità ad utilizzare correttamente la tecnologia possa avere importanti benedici per la loro salute e il loro benessere”, un obiettivo non di poca importanza alla luce del fatto che entro il 2060 è previsto che la popolazione Europea sarà formata per il 29,5% da persone che hanno già spento la sessantacinquesima candelina sulla torta.
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