Il diabete rappresenta oggi in Italia e in Europa una vera e propria sfida di salute pubblica. Per questo le comunità scientifiche e le associazioni di persone diabetiche hanno presentato e discusso nella sala dell’auditorium del Ministero della Salute, insieme al ministro Beatrice Lorenzin, alcuni punti non più rimandabili.
Il diabete rappresenta oggi in Italia e in Europa una vera e propria sfida di salute pubblica. Per questo le comunità scientifiche e le associazioni di persone diabetiche hanno presentato e discusso nella sala dell’auditorium del Ministero della Salute, insieme al ministro Beatricessn Lorenzin, alcuni punti non più rimandabili.
Per un buon compenso metabolico sono essenziali alcune buone pratiche: una diagnosi precoce, la cura, l’autocontrollo glicemico, un’alimentazione corretta, fare attività fisica e prevenire le complicanze. Per raggiungere un buon compenso, le persone diabetiche devono fare quindi tutto ciò che è “Autocontrollo” significa farsi una piccola puntura sul polpastrello e mettere una goccia di sangue su una striscia reattiva: questo permettere di verificare il valore necessario per bloccare le complicanze: self care, self management e un rapporto costante con i medici diabetologi e con il medico di medicina generale.
La spesa del Servizio Sanitario Nazionale per la diagnosi e la cura del diabete – come si evince dal Piano Nazionale Diabete – rappresenta il 10 per cento di quella della glicemia, in modo da poter modulare la terapia. E poter beneficiare così di un miglior equilibrio nell’arco della giornata.
Quello che chiedono le associazioni e le comunità scientifiche alle istituzioni è di rivedere il sistema di selezione degli strumenti e di uniformare a livello nazionale, senza differenze tra regione e regione, le tariffe di strisce e lancette. Strumenti fondamentali per l’autocontrollo glicemico del paziente diabetico. Le proposte hanno lo scopo non solo di diffondere la cultura dell’educazione terapeutica, ma anche di far risparmiare soldi al Servizio Sanitario Nazionale.europea. Al di là delle risorse economiche però le richieste che vengono fatte al Ministero della Salute e alle regioni si riferiscono soprattutto a un adeguamento delle erogazioni a livello regionale, in funzione della popolazione diabetica residente.
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