Ricerca svela 'chiave' superiorità mentale di alcuni 80enni
Non per tutti l'invecchiamento e' sinonimo di declino fisico e cognitivo. Esiste una categoria di "super-anziani", persone il cui cervello sembra rimanere giovane nonostante l'avanzare dell'età, tanto che a 80 anni hanno le capacità cerebrali dei 50-60enni in fatto di memoria episodica, un tipo di memoria riferita agli episodi salienti della vita.
Ricerca svela 'chiave' superiorità mentale di alcuni 80enni
Non per tutti l'invecchiamento e' sinonimo di declino fisico e cognitivo. Esiste una categoria di "super-anziani", persone il cui cervello sembra rimanere giovane nonostante l'avanzare dell'età, tanto che a 80 anni hanno le capacità cerebrali dei 50-60enni in fatto di memoria episodica, un tipo di memoria riferita agli episodi salienti della vita.
E'quanto emerge da uno studio della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago pubblicato sulla rivista Journal of Neuroscience. Il merito della super-memoria di questi anziani è di tre componenti in comune rispetto ai coetanei: una corteccia cerebrale più spessa, un numero significativamente minore di grovigli neurofibrillari (un marcatore primario del morbo di Alzheimer) e una maggiore presenza di uno specifico neurone (Von Economo) legato a una maggiore intelligenza sociale. Lo studio ha ripreso una ricerca iniziata nel 2007, anno in cui per la prima volta e' stata identificata in alcuni anziani una capacità di memoria insolita per la loro età.
Il loro cervello e' cablato in modo diverso e ha differenze strutturali rispetto a quello di normali individui della stessa età' spiega Changiz Gheula, uno degli autori dello studio.
'Può essere un fattore, come espressione di un gene specifico, o una combinazione di fattori che offre protezione" aggiunge Gheula. 'Identificare ciò che contribuisce a questa capacità di memoria insolita può consentire di offrire strategie per aiutare una popolazione crescente di 'normali' anziani a mantenere la loro funzione cognitiva e guidare future terapie per il trattamento di alcune forme di demenza ' conclude Tamar Gefen, prima autrice dello studio.
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