L'arte della meditazione aiuta a preservare la salute dei neuroni
Rischio di malattie neurodegenerative ridotto grazie alla meditazione. È questa la conclusione a cui sono giunti dei ricercatori dell'Università della California di Los Angeles, che hanno scoperto come la materia grigia delle persone che per anni hanno praticato l'arte della meditazione fosse più al riparo da disturbi legati all'età.
L'arte della meditazione aiuta a preservare la salute dei neuroni
Rischio di malattie neurodegenerative ridotto grazie alla meditazione. È questa la conclusione a cui sono giunti dei ricercatori dell'Università della California di Los Angeles, che hanno scoperto come la materia grigia delle persone che per anni hanno praticato l'arte della meditazione fosse più al riparo da disturbi legati all'età.
In base alle Statistiche Sanitarie Mondiali del 2014 dell'Organizzazione mondiale della Sanità, l'aspettativa di vita è in aumento in tutto il mondo. In media una bambina e un bambino nati nel 2012 hanno, rispettivamente, un'aspettativa di vita di circa 73 e 68 anni. Ben sei anni in più rispetto ai nati nel 1990. E l'Italia è uno dei Paesi in cui la speranza di vita è più alta: 85 anni per le donne e 80,2 per gli uomini, ma ciò che conta è la qualità degli ultimi anni. “È fondamentale che aspettative di vita più lunghe non abbiano un costo in termini di qualità della vita”, sostiene il dottor Eileen Luders, il principale autore dello studio. “Molte ricerche hanno cercato di individuare i fattori che incrementano il rischio di insorgenza di malattie mentali e quelli alla base del declino neurodegenerativo, mentre poca attenzione è stata dedicata ai quei fattori che possono mantenere il cervello in salute”, conclude.
Con l'avanzare dell'età è fisiologica la riduzione del volume e del peso del cervello: ciò potrebbe comportare un rallentamento delle sue normali facoltà. Il team di studiosi ha però scorto delle differenze in questo calo. Nella ricerca sono state coinvolte cento persone, dai 24 ai 77 anni, di cui metà dedite alla meditazione da almeno quattro anni a un massimo di 46 (venti in media). Nelle persone più 'riflessive' il calo era meno consistente. “Ci aspettavamo effetti ridotti e circoscritti in poche aree del cervello associate in precedenza alla pratica meditativa - sottolinea Florian Kurth, uno dei ricercatori - , invece abbiamo osservato effetti vasti e sull'intero cervello”. Lo studio, pubblicato sull'edizione online della rivista Frontiers in psychology, segue una precedente ricerca in cui gli stessi autori avevano dimostrato come la sostanza bianca del cervello delle persone che avevano meditato fosse meno atrofizzata.
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