Mangiano male, e così facendo vanno incontro a pericolose carenze nutrizionali
Gli anziani mangiano male. A decretarlo è uno studio presentato dai ricercatori dell'Università Cattolica di Roma in occasione della quarta Giornata per la Ricerca, evento patrocinato da Expo 2015 e che proprio come l'esposizione universale ha messo al centro dell'attenzione l'alimentazione. Proprio parlando del ruolo giocato dalla nutrizione nell'ambito della cura e della prevenzione delle malattie gli esperti hanno constatato quanto spesso gli anziani mettano a rischio la loro salute facendo scelte alimentari sbagliate, inclusa quella di mangiare cibo scaduto.
Mangiano male, e così facendo vanno incontro a pericolose carenze nutrizionali
Gli anziani mangiano male. A decretarlo è uno studio presentato dai ricercatori dell'Università Cattolica di Roma in occasione della quarta Giornata per la Ricerca, evento patrocinato da Expo 2015 e che proprio come l'esposizione universale ha messo al centro dell'attenzione l'alimentazione. Proprio parlando del ruolo giocato dalla nutrizione nell'ambito della cura e della prevenzione delle malattie gli esperti hanno constatato quanto spesso gli anziani mettano a rischio la loro salute facendo scelte alimentari sbagliate, inclusa quella di mangiare cibo scaduto.
Lo studio che ha puntato i riflettori sull'argomento ha previsto di analizzare le abitudini alimentari di 200 individui di età media pari a 74 anni. Oltre al fatto che mangiano male i ricercatori hanno così scoperto anche che nel 30% dei casi per decidere cosa mettere nel piatto gli anziani si affidano alle informazioni ottenute tramite televisione, giornali e internet, un atteggiamento non esente da rischi. Francesco Landi, esperto del Dipartimento di Geriatria, Neuroscienze e Ortopedia del Policlinico “A. Gemelli” di Roma, ha infatti ricordato che associate a un'attività fisica ridotta carenze nutrizionali e alimentazione non corretta possono essere le cause di fragilità fisica e cognitiva associate all'invecchiamento. Per questo nutrirsi bene è importante, e gli esempi più virtuosi da seguire sono quello del 34,8% dei partecipanti allo studio che si rivolge a professionisti come dietologi e nutrizionisti e quello del 15,4% che sceglie invece di chiedere consiglio al medico di famiglia.
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